Due sole parole, ma eloquenti: SERI e PROFESSIONALI. Domenico Farace
Nato a Benevento il 25/01/1951, da famiglia medioborghese, ha vissuto l’infanzia e la prima adolescenza a poche centinaia di metri dal centro città, tuttavia in aperta campagna. All’età di un anno circa, insieme con sua madre, raggiunse il padre che lavorava a Londra. Tornarono a BN dopo circa tre anni e con un fratello. A sette/otto anni, insieme agli amichetti, torturava lucertole fino a ucciderle, ma un giorno la sua vita subì un cambiamento immediato e comunicò agli amici che quello che facevano era mostruoso e che da quel momento non si sarebbe più dovuto fare. In quegli stessi anni accadde qualcosa di straordinario che “decise” l’indirizzo della sua esistenza futura (vedere secondo capitolo). A quattordici anni “conosce” i Figli dei Fiori e il buddhismo Zen. Fino all’età di diciassette anni, trascorre la sua esistenza “ritirato”. Frequenta saltuariamente solo due amici. Trascorre il suo tempo studiando le religioni, principalmente il buddhismo ortodosso, la fisica, la psicoanalisi, la filosofia e la letteratura mondiale. Dorme molto poco e durante la notte osserva il cielo con un piccolo telescopio, fin quando i genitori non lo obbligano a dormire. A diciannove anni, mentre frequenta la facoltà di Scienze politiche, nasce il suo primo figlio dalla donna che ha amato al di là dell’umano e dalla quale si separerà dopo trentaquattro anni. Quattro anni dopo nasce il secondo figlio. Lavora per alcuni anni in Emilia e Romagna e nel 1977 emigra in Venezuela, dove lo seguirà la famiglia e dove lavorerà prevalentemente in Gran Sabana, sulla strada Trans-Amazzonica e sulla Diga del Guri. Lavorerà anche in Colombia. Nel 1980 fa una spedizione solitaria in Gran Sabana, ed è ospitato per circa due mesi in una comunità buddhista avanzata. Qui diventa vegetariano. Dopo alcuni anni torna in Italia con la famiglia. Vivrà in Liguria per oltre un decennio e poi a Bologna. Qui, all’età di circa cinquantacinque anni, si verificherà il distacco dalla famiglia. Si dedica, dunque, completamente all’approfondimento della sua Dottrina, ma anche della fisica. Fomenta “battaglie” animaliste e a favore dell’infanzia, nonché dei meno abbienti. Nel 2013 emigra a Panama, da dove pensa di non ritornare, ma un carcinoma lo costringe a rimpatriare. Attualmente la famiglia si sta riavvicinando, ma lui continua il suo percorso.