Fortunato Pantaleone Vinci è nato a Limbadi, provincia di Vibo Valentia. Non ancora maggiorenne inizia a collaborare alla Gazzetta del Sud. Frequenta due anni d’università a Messina, poi si trasferisce a Perugia, dove si laurea in Economia e Commercio. Subito dopo comincia ad insegnare: prima Ragioneria e poi Economia Aziendale. Entra nella redazione di Perugia de Il Tempo, dove rimane circa quindici anni come collaboratore fisso. Contemporaneamente segue, in giro per l’Italia, da autentico inviato, sempre per la Gazzetta, le partite di calcio di serie A e B, delle squadre del Sud, in particolare del Catanzaro. Chiusa la redazione perugina de Il Tempo, comincia a scrivere sul neonato Corriere dell’Umbria, dove rimane, occupandosi soprattutto di politica, circa un lustro; poi, diventando il giornale, il più diffuso della Regione, i suoi articoli e, in particolare, le sue “pagelle”, troppo urticanti per “lor signori”, raggiungono troppi lettori per poter essere ancora “tollerato”, e così è costretto a lasciare il giornale. In un volumetto: L’Umbria desnuda, edizioni Era Nuova – Perugia, pubblicato nel 2006, raccoglie le famigerate pagelle. Lasciato il Corriere, fonda e dirige un periodico: La Notizia dell’Umbria che dura, però, solo un anno. Da più di trent’anni è iscritto all’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, come pubblicista. Attualmente scrive per la Gazzetta del Sud ed Il Sole 24 Ore. Partecipa spesso, come opinionista, alle varie trasmissioni sportive che vanno in onda su Tef Channel ed Umbria Tv. Nel 2005 è premiato dal Gruppo umbro dell’Ussi (Unione stampa sportiva italiana) in occasione dei cento anni del Perugia Calcio, con la “Penna d’argento”, per oltre venti anni di attività professionale. Nel 2009 scrive “L’uomo in biancorosso, il Grifo e Gaucci: quattordici anni di (tormentati) successi e di tante altre cose…” pubblicato da Calzetti & Mariucci editori a Perugia.