Salvatore Bavaro, nato a Napoli nell’immediato dopoguerra, appartiene alla generazione di quella classica schiera di “scugnizzi napoletani” dove lo sport preferito era “la guerra con le pietre”. A 13 anni, una caduta su un campo di calcio gli procurò una grave frattura e per riabilitazione della gamba fu avvicinato al nuoto. Entrò perciò al mondo dello sport. In solo 1 anno “bruciando tutte le tappe” conseguiva tutti i brevetti che di norma richiedono 4 anni di corso. Entrò a far parte del gruppo sportivo Rari Nates Napoli, allenata allora da Vittorio Costa (allenatore della nazionale). Nel 1968 divenne campione italiano di categoria 100 delfino al Foro Italico di Roma. Gareggia fino al 1972, dopo di che per motivi familiari e di lavoro, proprio nel pieno della maturità fisica lascia l’agonismo e si dedica, per necessità, solo al lavoro. Contemporaneamente consegue il diploma di allenatore di nuoto presso la scuola centrale dello sport dell’Acquacetosa (R.M.), vantando tra i suoi maestri tutti i grandi allenatori nazionali. Già da molti anni, dopo la scomparsa del padre e del fratello Gianni, è responsabile sportivo dell’associazione Ariete di Napoli, una delle scuole più antiche di Napoli. Appassionato di storia antica. Nel corso dei suoi studi, si è imbattuto nella straordinaria vicenda legata alla sepoltura di Alarico.