Dovrei dire: Egregio Signor Vito Pacelli, ma non me la sento di mantenere questa distanza, pertanto mi perdonerai se, per l'occasione, essendo stato trattato con insperata premura, precisione e con tanta benevolenza, tanto da sentirmi, quasi facente parte della vostra grande famiglia, e mi rivolgo con gratitudine a tutto lo staff che mi ha assistito e parlo di: Gerarda (capo redattrice), Barbara per la valutazione testi, Pierangela per la parte commerciale, Michele per la parte grafica, Angela dell'ufficio spedizioni, voglio iniziare con: Caro Vito, unitamente alla richiesta fatta a voi, ho interpellato altre case editrici e altri scrittori. Case editrici che non mi hanno dato, alcune poca udienza ed altre non soddisfacenti per le mie esigenze e possibilità, mentre un paio di scrittori, mi avevano totalmente sconsigliato gli editori e suggeritomi la gestione del tutto in proprio. Pertanto incontrare la tu Casa Editrice, è stato per me una grande fortuna, per tutto quanto avete fatto. Sono oltremodo contento di questa mia esperienza, tanto che non appena avrò portato definitivamente a termine questa avventura, mi dedicherò alla scrittura, della quale ho già degli appunti, di un altro interessante libro, di tutto altro genere. Potrei prolungarmi ancora con i ringraziamenti e non sarebbero mai sufficienti. So che dietro a tutto questo ci sono tanti altri collaboratori che lavorano con voi e ringrazio anche loro. Cordiali saluti, direi affettuosamente grato Vincenzo D'Onofrio.
"Vincenzo D’Onofrio, classe 1938, è pugliese di nascita; suo padre è stato maresciallo della Guardia di Finanza, la madre una casalinga. Entrambi i genitori sono nativi della fiorente Vieste (FG). Vincenzo dall’anno 1956 è stato “adottato” dai milanesi e tutt’ora risiede a Milano, città in cui vive “in completa e pacifica solitudine...”.