Un libro autobiografico che vuole essere semplicemente un racconto dell’autrice ad un interlocutore silenzioso ed attento, uno di quei racconti che si fanno la sera ad un amico davanti ad un buon bicchiere di vino: un po’ di ricordi, un po’ di accadimenti, pensieri e sensazioni in libertà… Un inno al comportamento umanamente etico e tanta rabbia incontenibile per la burocrazia insulsa e il rapporto con “umani” che hanno perso il senso di responsabilità e del ruolo del presente nella costruzione di un futuro migliore da affidare alle nuove generazioni. Un’esperienza personale di sofferenza trasformata in opportunità di contribuire forse a “svegliare gli animi” e in un inno alla vita ed alla fisicità consapevole.