Un racconto che inizia con la nascita sotto una tenda ad Orta Nova, causa il terremoto del ’48, prosegue a nove anni, con l’emigrazione nelle fitte nebbie di Torino. Nel 1970 conosce Antonietta, sua futura sposa e grazie a lei, scopre Margnier, piccola frazione valdostana, che ai suoi occhi, gli pare incastonata alla montagna come un diamante al suo anello. Si innamora della gente semplice e speciale che vive in casette di pietra, addossate una contro l’altra, i suoi vicoli stretti, le mucche, il pane nero d’inverno, il vino di montagna, la grappa fatta in casa, le piccole cantine tutte voltate ed in pietra e nell’85 intraprende la sua “impresa impossibile”. Incoscienza giovanile, ostinazione, delusioni, ostacoli, avversità della vita e la fortuna di aver trovato un aiuto invisibile, ma sempre percepito ed infine la soddisfazione per aver concluso un grande intervento di restauro. Sentimenti ed emozioni che forgiano il carattere di questo sessantaseienne, innamorato delle sue pietre che “riconoscenti e silenziose, lo riparano e lo proteggono dagli umori del tempo”.
Un libro dal sapore antico che riempie il cuore di buoni sentimenti.
Dal racconto si scopre la vera "umanita" di borghi come Margnier, lontana dalle luci dei luoghi sciistici di prestigio. E' poi, il ricordo struggente di Orta Nova, suo paese nativo......Commovente.