L’autore Roberto Furlan esplicita già nel titolo quale sarà il contenuto del libro che il lettore si accinge a leggere: la sua personale e significativa esperienza di vita conseguita mediante un percorso non solo fisico ma soprattutto spirituale: il Cammino di Santiago. Come la maggior parte dei partecipanti a questo tipo di esperienza, anche Roberto annota su un quaderno tutto ciò che il suo viaggio include, e così il libro è un breve diario di viaggio che racconta i giorni del suo pellegrinaggio. Dalla partenza fino al ritorno il libro narra il succedersi degli spostamenti, le azioni che implicano un viaggio di questo tipo: sia umorali che prettamente organizzative. Accanto all’aspetto religioso e spirituale, che ciascuno vive secondo la propria fede e propria coscienza, vi è l’aspetto meramente logistico e pratico che fa riferimento all’organizzazione degli spostamenti, alla ricerca di luoghi dove soggiornare per rinfrancarsi dalla stanchezza del cammino. L’utilità di questo testo, classificabile nel genere “diario di viaggio”, si esprime nel suo fungere da guida per coloro che, desiderosi di intraprendere lo stesso tipo di esperienza, volessero compiere il Cammino di Santiago. La descrizione degli eventi, la visita ai luoghi di culto, ma anche l’aspetto più intimo del significato del viaggio, trovano espressione in uno stile asciutto e sintetico tipico delle cronache. Roberto si dimostra quindi ottimo “cronista” del suo viaggio, seguendo i principi e le regole morfologiche e sintattiche che servono per costruire un buon libro.