Diario di natura minima è il resoconto giornaliero di un anno, il 2015, di passeggiate nei territori bagnati dal Lierza, tra Soligo e Piave, con qualche puntatina extraterritoriale che dà movimento e cambia il ritmo dello scorrere quotidiano del tempo. Ogni giorno ha il suo fiore, scoperto, osservato, descritto, a volte arricchito da usanze e tradizioni che narrano il rapporto delle donne e degli uomini con le piante selvatiche. La presentazione dei fiori è alternata all’incontro con insetti ed animali che popolano queste terre, così apparentemente anonime, ma che diventano lo scenario per riflessioni e citazioni di suggestioni universali, grazie all’apporto di poeti e scrittori che questi luoghi hanno incontrato e attraversato nella loro vita. L’occhio che osserva offre uno sguardo etico sulla natura e il paesaggio, preoccupato di mantenerne l’armonia e il significato esistenziale che esso deve avere per le persone. Armonia, stupore, meraviglia che diventano chiave per interpretare da una parte gli eventi della grande guerra che questi luoghi ha attraversato, nel centenario del suo inizio, dall’altra gli sfregi inferti dagli interventi aggressivi della coltivazione intensiva della vite che negli ultimi anni sta cambiando radicalmente, e speriamo non irrimediabilmente, il volto di questi territori.