Il titolo della silloge nasce dopo il 2020, anno pandemico in cui per motivi di sicurezza e per evitare contatti e diffusione del Covid 19, tra le restrizioni, ci fu quella di tenersi a distanza di un metro, difatti vietando di abbracciarsi. L’abbraccio rappresenta per l’autrice quel momento straordinario e intenso che suggella l’incontro magico di due persone, il toccarsi l’anima, il sentire forte il rombo del cuore, il moto della vita. È una raccolta di emozioni, di immagini, di fotografie di vita che si mutano in versi. È un viaggio nei sentimenti, uno scavare dentro il sé, una cascata di sensazioni che attraverso i sensi oltrepassano il corpo fino a giungere alla profondità dell’anima. La sensualità è elegante, l’intreccio amoroso degli amanti è gioco. Protagonista di molte liriche è un amico straordinario, Enrico, che ha fatto rinascere la donna che era sopita, caduta nell’oblio nel vuoto di emozioni, risvegliando in lei quello slancio di femminilità quello slancio alla vita. Non mancano le liriche dedicate alle persone cucite sul cuore una a una con ago e filo di seta che sono state supporto e sostegno nel corso della sua esistenza. Se c’è un capolavoro è la figlia Nicoletta. Una parola ricorrente nella silloge è “vita” perché è sempre lei che vince prepotente contro Thanatos...