L’antica figura mitologica di Asherah, la parte femminile del divino, la sposa perduta di Dio, viene a manifestarsi quale trasformatrice della vita. Attraverso la narrazione si giunge alla percezione ultima della sua attività. Come una metamorfosi, ella porta la nostra esistenza di vita in una nuova dimensione svincolata dalla materia, la dimensione nella quale la materia prende forma dalla luce e diviene massa. Così, a partire dalla narrazione di un quotidiano qualsiasi, viene portata inversamente in una dimensione onirica dove cercare la sua immagine e un qualche compimento alla nostra fugace esperienza di vita.
Un libro perfetto per essere letto sorseggiando una tisana lasciandosi trasportare dalla storia. Bravo Daniele Galvan attendo il successivo. Consigliato*****