Un racconto per colmare un vuoto della storia, il mistero che avvolge un’opera architettonica che ancora oggi non ha una chiara attribuzione e datazione, cogliendo indizi, segni, tracce di una genialità certamente rara e senza pari che l’ebbe a concepire, progettare, far costruire. Raccontare un’ipotesi ovviamente non significa ricostruire la storia, significa soltanto immaginarla: in questo caso, la storia immaginata della costruzione di una particolare scala elicoidale, che esiste realmente da molti secoli e continua a reggersi su se stessa in un vortice mirabolante, nel superbo e affascinante, per arte e cultura di vita certosina, complesso monumentale della Certosa di San Lorenzo in Padula. Nel molteplice dell’immaginario rapportare un’attribuzione, anche ipotetica per arbitraria narrazione, a Leonardo da Vinci vuol essere, inoltre, un ulteriore immaginifico tributo – rispetto a incommensurabilmente più importanti studi scientifici, storici e artistici – al titano d’ingegno e arte della civiltà umana.