Michele Ragusa è un giovane introverso e sensibile, innamorato della bellezza e dell’arte, con una vita sentimentale complessa..
“...aveva un “idolo”: di nome Giorgio. L’aveva incontrato di sfuggita il primo giorno, appena arrivato in collegio. Forse non si erano neanche guardati in faccia, ma Michele ne aveva ricevuto una forte impressione: bello.”
“Fra gli ospiti più assidui di casa Ragusa si inserì una signora giovane e carina. Una sera egli l’aveva fatta salire in casa. Era venuta, almeno così disse, per ammirare la collezione di oli e acqueforti di autori moderni che i giovani coniugi tenevano in bella mostra nei diversi ambienti della casa…”
“Dopo quella sfuriata che sentiva di meritare, Michele avrebbe voluto che sua moglie si fosse accostata amorevolmente a lui dicendo come altre volte, dopo diverbi meno incresciosi era accaduto: “Mettiamoci una pietra sopra”. A questo punto si sarebbero baciati come nei vecchi tempi, nei primi tempi del loro matrimonio, quando andavano scoprendo l’amore.”
“Che altro significato poteva dare a quel sogno orrendo? Giorgio, rigido e impassibile come una statua di pietra, che lo guardava con occhi che non erano più i suoi...”