In un giorno di consueto lavoro nel mio ristorante di Petina un cliente, terminata la cena, mi disse: “ complimenti per i suoi piatti, pero si vede che lei non da tutto, lei e perso in questo paesino”. Questo mi diede da pensare.Oggi convivo con la paura di sbagliare e di non deludere i miei clienti, un esame difficile da superare, ma quest’aspetto interiore dell’Io sono costretto a combatterlo per evitare che
diventi un ostacolo nel rapporto con i clienti.La mia esperienza svizzera mi ha imparato a gestire la timidezza. L’importanza della comunicazione che è interscambio, alimenta la crescita personale, aumenta la competenza,aguzza l’ingegno. Oggi nel mio ristorante entro in sala, parlo con i clienti, dialogo continuamente e instancabilmente con loro, trascino tutti con me se credo in qualcosa. Mi cimento sempre nella realizzazione di nuovi piatti elaborando la tradizione petinese. Cerco di costruire la mia cucina sul vero senso del capire, la gente capisce solo l’abbondanza ma tralascia il buono. Un giorno mia nonna entro in sala ed a voce alta ma intonata disse: - dove sono le patate i commensali si voltarono e si misero a ridere, e dal quel giorno capi che la mia cucina doveva essere semplice e genuina come la personalità di mia nonna. Questo libro nasce da vecchi ricordi, partendo dalla casa di mia nonna fino ad arrivare nelle sue campagne. Ricette di cui solo alcuni ricordano e molti non le mangiano perché non ne conoscono l’importanza. Ricostruiamo la nostra cucina da dove e nata fino ad oggi con i fagioli nella pignata e il migliatieddo.