Rievocazione di una Processione, con attori-protagonisti legati strettamente a usanze che coinvolgono l’intera popolazione di una città, Taranto.
Io ho sempre provato una grande attrazione per le storie semplici, talmente semplici che a leggerle bene, alla fine, trovi tutto sconvolto, ribaltato, sovvertito in un intrigo di trame e risvolti inattesi e complessi. Come in un carnevale. Ecco, già in questo spontaneo accostamento sacro-profano la mia curiosità e la mia attenzione si son messe laicamente al seguito di Tonino e tutti gli altri e anche di Pio Antonio Caso, inevitabilmente, il responsabile della resurrezione, sullo sfondo d’un giorno di passione, di donne e uomini lontani, di scenari irripetibili, di contrapposizioni che non so se auspicare ancora o rallegrarmi profondamente per il loro superamento. Dev’essere perché son stato e forse mi sento ancora un Amedeo Renzulli e mi piace pensare che sia inevitabile per il lettore di ritrovasi, senza sforzo, in uno qualsiasi dei personaggi o degli scenari rievocati, nei panni dell’essere umano sbagliato che, proprio perché inevitabilmente nel luogo sbagliato, possa constatare d’essere quello giusto al posto giusto e, preferibilmente, nel momento giusto. Io credo che non sia un delirio e se proprio tale dovesse apparire che, almeno, lo si ritenga l’inevitabile e gradito Dono offerto dalla decadenza all’essere umano ritrovato. Perché come conciliare le benedizioni papali per la speranza lavorativa della città Operaia col collasso della crescita illimitata del “posto”(che se tale non è nei rigidi confini della verità mercantile, la realtà decreta la crisi) e l’inquietudine per lo stato d’emergenza in cui versa la salute pubblica? O la deliberata, legittima e Civile prerogativa degli aggiudicatari delle Sdanghe di rendere omaggio o d’ignorare "gente che non riteniamo meritevole del nostro onore mentre la" Madonna … "li accetterebbe tutti."? O, ancora, questa strana commistione cattolico-protestante che risolve nel portare la Madonna nella … "massima gratificazione personale e la dimostrazione pubblica del successo professionale"? E il giuoco dell’assurdo e del ribaltamento potrebbe continuare nella fatica delle estenuanti ore di trasporto della Madre che, poi, "Non credere che siamo noi a portare la Madonna. E’ Lei a portare noi" o nell’indecifrabile e, al contempo, seducente, per me, "tolleranza per gli ignoranti" nella Umana consapevolezza che il futuro è centrale e presente sempre e l’Uomo altrettanto quando decide di sfidare da sé il Destino, qualunque cosa esso sia o sarà o possa essere. Quando il re è nudo, persino troppo spesso oramai, s’appalesa solo il ridicolo del potere, ma quando Caso ci mostra nudo l’essere umano, Madonna grazie, che potenza! Nudo di strutture e sovrastrutture, proprio come quando lo spiazzamento induce l’Essere Umano ad agire genericamente e, mi si perdoni la licenza, genericamente proprio con la forza e l’inevitabile necessità con cui Marx valutava i sequestri (e le potenzialità) dell’Essere Umano. Guarda che mi combina la Madre Dolorosa! Me lo son detto spontaneamente, naturalmente, genericamente – sempre scusando l’espressione e senza inganno. E forse adesso posso lasciarmi andare: ma se davanti, dietro e a lato del manto nero della Madre che tutto assorbe, sconta e accoglie, potessimo un giorno scorgere davvero il profilo, sghembo, nobile e irreprensibile del vigile Palanca divenuto degno comandante dei Vigili Urbani, l’olimpica bruttezza d’un Umberto di regalità vestuto e titolare, l’altra Maria, che poi è una Madre ad onorem, con la bambola che le sarebbe dovuta spettare e tutti gli ultimi attorno il figlio Sempre legittimo del carabiniere? Se da questa spartana, elitaria e originale, in terra greca e magnogreca, origine tarantina si liberasse, pure in nobile solitudine com’è naturale, parrebbe, che sia … Al lettore che si sarà (com)mosso tra le pagine sentite ed ironiche non mancherà la Fantasia e l’Amore per unire i puntini. Un grazie a Tonino, che fa Pio di primo nome, e al suo profumo Materno e Confratello e che mi piace pensare - proprio a me! – con passione ed ironia, ancora sotto le Sdanghe, "mentre fa correr via la …