Il premio tanto atteso

Cara Angioletta ho letto in religioso silenzio e per la gran parte del tempo in piedi il tuo libro. In piedi perché mi sembrava giusto così di fronte a un racconto dove si capisce benissimo che il dolore, la gioia, i drammi, le soddisfazioni e tutto quanto la vita ci mette davanti, non sono nemmeno per un attimo una finzione letteraria ma solo la pura verità. Ho riso ( quella di S Pirla è troppo bela), ho pianto, mi sono commosso nel riudire il vocione del mio babbo, sono tornato bambino quando guardavo nel salone del coiffeur di fronte casa come a un mondo misterioso. Grazie mi hai fatto un bellissimo regalo e lo hai fatto a tanti di noi. Sei stata vera, senza filtri, senza alcuna vergogna tu che ti mettivi sembe scuorno, hai semplicemente scritto con il cuore. Grazie per averci restituito ancora una volta la figura a tutto tondo di Nina, lei che è stata un gigante, inimitabile, meravigliosa

Cara amica ,ti scrivo.....E scusami per il ritardo.Mi sono dovuta fermare per ritrovare il mio controllo emotivo perché, credimi,leggere le tue dense ed intense pagine mi ha coinvolto non poco. Mi sono rivista come l'energica maestra dell'Amica Geniale,quando mi imponeva con la tua mamma:NIna ,Angioletta è brava,è molto dotata,deve studiare......Ho ritrovato luoghi,persone,vissuti che hanno fatto parte di me,quando la mia vita era ancora piena di attese e di sogni.Ed ho ritrovato te,la tua dolcezza,il tuo garbo,il tuo senso dell'ironia ed anche la tua timidezza....Sì eri timida e riservata ,come le mammole, come le viole che spuntano nascoste sotto i rovi delle nostre siepi ,profumatissime,e per questo cercate e raccolte con amore,come hanno fatto con te i tanti amici che da sempre ti circondano.Ho ritrovato il tuo dolore,le tue" fottute paure", la tua solitudine interiore,che ti si sono appiccicati addosso come una seconda pelle condizionando sempre la tua vita.Ora però, come un tempo te la racconto io una storia:-Si dice che quando si stringono le ali di una farfalla si tocca la sua anima e si ferma il volo; quella farfalla non volerà più, quello che resta è solo un corpo senza ali.Ma si dice anche che c'è una crepa in ogni cosa,è da lì che entra la luce!!! E la povera farfalla ha visto questa luce e si è affidata a Lei, che le ha rimarginato le ferite e l'ha aiutata a volare di nuovo.La farfalla ha volato,ha volato e poi,per avere una tregua e trovare un riparo sicuro,si è posata su" quel fiore che ha visto nascere da un sasso". Due miracoli della vita che vuole affermarsi così come sa di miracoloso quel PREMIO TANTO ATTESO che la coraggiosa farfalla ha finalmente ricevuto in dono.......Con l'affetto di sempre ti abbraccio. La tua maestraFausta.

Cara Adriana, ho letto tutto d’un fiato il libro di Angioletta e l’ho voluto rileggere per approfondire certi argomenti. Che Grande Donna, dalla tempra, tipica della zona da cui proviene, l’Irpinia! Mi ha riportata indietro nel tempo, agli anni in cui una donna faticava il doppio per imporsi in ambito lavorativo. Immagino quanto sacrificio arrivare dal meridione per lavorare al nord, con usi e costumi diametralmente opposti. Conosco la realtà degli uffici di Rapallo e Chiavari specialmente in quegli anni, in cui lei era stata assunta come vicedirettore. Non ho dubbi che abbia subito angherie, solo per il fatto di essere una Donna! Sapeva di meritarsi il posto che occupava ma le serpi ci sono e ci saranno sempre! La sua spiccata sensibilità e l’educazione hanno giocato a suo sfavore, avrebbe dovuto tirare fuori gli artigli e farsi rispettare! Purtroppo in certi uffici e lo dico per esperienza, non è semplice farsi rispettare ci vuole forza per “ribellarsi” In certi uffici poco è cambiato anzi spesso si ritrovano sempre “gli stessi personaggi ” che continuano a fare ad altri quello che ha subito lei. (Non mi riferisco all’Ufficio delle Imposte Dirette). Questo bellissimo libro che racchiude uno spaccato di vita vissuta, nella foto dell’ultima pagina riconosco gli alberi ad alto fusto, forse tigli, che ornano il viale che porta al Santuario così tanto amato a noi “rapallini” . Sì, la Madonnina di Montallegro ascolta le nostre preghiere e ci protegge. Mi piace la descrizione che fa del marito e che rispecchia il carattere schivo e ruvido, tipico dei liguri, così com’era il mio adorato papà. La Mamma di Angioletta mi ricorda una mia zia che scolgeva come lei, mille lavori, molti dei quali “in nero” ma con tanta dignità e forza, tipica delle donne di “una volta” che lottavano da sole per sbarcare il lunario e portare avanti la Famiglia. Angioletta le tiro le orecchie se mi scrive che a 65 anni si paragona a una persona quasi vecchia e “che non ha più voglia!” Più voglia di che? Deve continuare a vivere, con la gioia di assaporare ogni giorno, quello che la vita ci riserva, nel bene e nel male, nessuno di noi può saperlo. Prima di tutto lo deve fare per Lei in quanto Donna e poi per l’amore dei figli e del marito. Da un po’ di anni, il mio motto, è “carpe diem” cogli l’attimo. Mica è facile mettersi “a nudo” come è riuscita a fare Lei! Sottolinea di essere un po’ “rompiballe” (così dicono)! Chi lo dice e perché? Sta a significare che è uscito fuori quel “carattere” che da sempre si celava dentro di se’? Brava ad aver mantenuto l’integrità morale nel svolgere il suo lavoro, con il rispetto delle regole e con il senso del dovere, aveva fatto un giuramento e lo ha mantenuto! Certo che ci ha impiegato un po’ troppo a capire quanto valesse la Sua persona! Negli anni 80 erano poche le donne che ricoprivano lruoli di spicco; sarebbe bastato questo per imporsi in quella giungla di “personaggi sopra le righe”... Dimenticavo di dire che avrei voglia di rileggere il libro per la terza volta, perché mi piace molto... Questo significa cara Angioletta che ha fatto centro, ed è un riscatto per tutte le umiliazioni subite e non meritate, da parte di persone di poco spessore. Brava, per aver saputo raccontare, con dovizia di particolari, un’Italia che non c’è più! Salutala da parte mia sperando di conoscerla presto.??A più tardi ??

[28/6, 22:22] Anna Squadrilli: Carissima Angioletta, ho letto tutto di un fiato il tuo libro! Mi sono cosi emozionata... Ti ho rivista attraverso gli occhi di mamma Nina che, con la sua intelligenza e sensibilità, leggeva tutta la tua essenza! E anche tu, forse in maniera catartica, hai ripercorso con coraggio e delicatezza insieme il tuo vissuto. La tua microstoria si ripete nella storia del nostro Sud in ogni componente,ma il vissuto personale rimane peculiare! E la tua sensibilità e la tua timidezza con le radici profonde della tua mamma e di tutti i tuoi affetti ti hanno plasmata nella donna che tu sei oggi, capace di denudare i tuoi sentimenti, di affermarti perché era giusto che per te arrivasse il premio tanto atteso! Che lezione di vita la tua per tutti noi nella scia profonda di mamma Nina