Riavvolgendo il nastro della sua vita, Nina racconta le ingenue fragilità ma anche le squallide vicissitudini che hanno segnato nel profondo la sua esistenza. Orgogliosa e mai pentita delle scelte fatte e degli errori commessi. Ripercorre ogni ricordo, descrivendo il mondo che la circonda attraverso gli occhi, di una bimba rimasta orfana, riuscendo ad esaltare ogni forma di bellezza, dalle distese di agrumeti che fanno da cornice alla sua Agnina, al profumo dei fiori di zagara, alle incantevoli meraviglie della sua terra. Le innumerevoli manifestazioni d’affetto che ricevette da Zia Agata, non riuscirono a placare la sua irrequietezza, quest’ultima la accompagnò per tanti anni, facendole scoprire l’amore in tutte le sue forme, fino a quando, non ebbe a raggiungere, la sospirata stagione della saggezza.