Il lavoro da educatore all’Istituto di rieducazione C. Beccaria era più che impegnativo. Nei primi tempi fu davvero scioccante. Inserito in un contesto senza un‘adeguata preparazione si rischiava di dover affrontare anche qualche situazione pericolosa. “Abbiamo quasi tutti iniziato in questo modo” mi disse il collega col quale condividevo la camera. “Con un po’ di buona volontà - proseguì - anche tu riuscirai a cavartela e a superare le difficoltà iniziali. Molti, come te e come me, - continuò - arrivano dal Sud, accettano questo lavoro per avere vitto, alloggio e un minimo di stipendio. Una condizione che ti consente di proseguire gli studi universitari, poi si vedrà.