Consigliato ad un pubblico 16+
Jalina e Hasani, su consiglio di nonno Tumaini aspettano il momento propizio per lasciare l’Etiopia e partire per Roma. Come i bambini con lo sguardo rivolto verso l’alto mentre cercano di ricondurre a una forma familiare la conformazione delle nuvole, i due fratelli per anni immaginano che il mare sia un grande lago senza confini e che l’Italia sia una vasta oasi in cui coltivare la speranza e il desiderio di una vita e un futuro migliore. Cambia però il vento e improvvisamente l’aereo enorme, frutto della loro fantasia e delle loro speranze, si tramuterà in una carovana che attraverserà i deserti di Sudan e Libia e che li farà giungere sulle sponde del mediterraneo. Poi, su una piccola barca che beccheggia in un mare e un cielo increspati, partiranno migranti, per il grande balzo sul deserto liquido per giungere, seppur illegalmente, alla loro meta. Prima di arrivare a Lampedusa però, non la violenza della natura ma l’umana malvagità, cambierà per sempre il loro destino... Il testo è strutturato in modo che passato e presente si intreccino tra loro, trasportando il lettore in due realtà all’apparenza parallele ma in verità strettamente collegate e foriere di inattesi colpi di scena. Il racconto risulta interessante sin dalle prime righe, andando a indagare in maniera avvincente una tematica particolare come quella della forza della disperazione che spinge quanti sognano un’esistenza diversa ad abbandonare la propria terra e i propri affetti, affrontando pericoli e minacce che potrebbero anche privarli di quel futuro tanto agognato. È una sorta di inno alla dignità e alla ricerca di una realtà diversa, questo romanzo, che ci mostra la potenza di quella che è la “fiammella della speranza di una vita migliore”.