Sono passati 11 anni circa dall’ultima volta con la cocaina, e 11 è anche il nome del ristorante che aprirò a Catania (come l’undicesimo comandamento: non sprecare), un numero che mi piace, porta bene. Nel presentare questo saggio credo sia utile dire chi sono diventato oggi, un decennio circa dopo l’esperienza della droga. Intanto non fumo, bevo un bicchiere di vino la sera e corro un’ora tutti i santissimi giorni. Ho detto tutti. Ammetto di essere diventato un po’ pesante con questa storia della corsa, ma va bene così, sono in splendida forma e anche questo mi piace. Ho costruito un’attività che si occupa di ristorazione, ma con un occhio agli altri,quello che avanza da noi verrà distribuito, non si butta. I camerieri arriveranno da una scuola di salesiani della città e i lavapiatti da una cooperativa sociale. Prospettiva, che mi manderà ragazzi “esuberanti” ma in gamba, veri ed autentici. Pure troppo, a volte. Ho recuperato il rapporto con i miei figli, che vivono a Milano con la madre. Posso dire di avere un buon rapporto anche con lei. Il denaro non è più causa di mal di testa, di cui peraltro non ho mai sofferto: faccio solo quello che posso, il che può significare uscire con una donna che dovrà pagare la cena. Per adesso è così, verranno tempi migliori. Ho imparato che non sei la macchina che porti e la vita che ostenti, anche se avere una bella macchina e fare una bella vita non è male. Dipende dalla testa. Parte tutto dalla testa. Certamente, oggi sniffo la vita, e mi piace.
SOLO DUE PAROLE: TANTO RISPETTO!
BRAVO COMPLIMENTI SEI UN GRANDE