Rita, la commessa di Gemma, subisce un abuso sessuale: tre uomini la aggrediscono e la stuprano a turno lasciando la donna stremata e sotto shock. Rita, ancora assopita, lotta contro il suo subconscio che la vorrebbe inerme per evitarle di reagire, di affrontare la realtà di quanto vissuto la notte prima. Ma Rita non è così, lei lotta, si sveglia, poi cerca di rimettersi in piedi, è barcollante ma viva, si fa forza e riesce a tornare a casa, ma prima passa da Gemma. Gemma è una donna con un passato di abusi, ricevuti proprio da chi avrebbe dovuto prendersene cura, suo zio Nazzareno, il fratello di sua mamma. Nazzareno abusava di lei a suo piacimento, la plagiava e faceva sentire la piccola Gemma colpevole di essere lei stessa la causa di ciò che lui le faceva subire. Altre volte la minacciava, rendendola inoffensiva. Questo ha lasciato in lei una cicatrice profonda e un senso di frustrazione, impotenza e dolore per non aver avuto il tempo di reagire, di diventare grande, di vendicarsi. Lo zio Nazzareno è morto prima, quando era ancora troppo giovane. Gemma fa di tutto per non pensare, per cancellare il suo passato e soprattutto zio Nazzareno, ma questo abuso così vicino a lei, alla sua vita, fa riaffiorare con una potenza inaudita la sua sete di giustizia e di vendetta. Gemma dà il via ad una danza che la porterà lontana dal suo mondo, fino a toccare il fondo, per poi piano piano riemergere.