Martina, una giornalista prodigio con un passato di tossicodipendenza, viene inviata sull’isola di Kos, meta turistica ambita dal turismo internazionale, investita da un imponente flusso di migranti. Nello stesso mare, nel medesimo breve spazio, di fronte ai vacanzieri spensierati e intenti al loro divertimento, Martina nota sul litorale opposto migliaia di profughi, tutti accovacciati in un silenzio surreale. Tra loro c’è Kamal, un pediatra siriano, con i suoi due figli, Samira e Nadim. È stato un pediatra dell’Ospedale al - Quds di Aleppo, gestito da Medici Senza Frontiere, bombardato in seguito ad uno dei tanti raid aerei delle forze governative di Assad e dell’aviazione russa. Poi una bomba, l’ennesima bomba, aveva colpito anche la sua abitazione. Sua moglie ferita gravemente, prima di morire, gli aveva fatto promettere di portare via i figli da Aleppo. Fra Martina e Kamal nasce ben presto un amore inarrestabile, anche quando Kamal ed i suoi figli vengono deportati a Salonicco.