Emigrato giovanissimo in Argentina, con il padre e la madre, Alfio riesce a frequentare sia la scuola che l’università. Diventa insegnante. Purtroppo si ammala della stessa malattia del padre e decide di finire i suoi giorni nel suo paese d’origine, in Sicilia. Il ritorno avviene negli anni precedenti la seconda guerra mondiale. Ad Acqualavina, Alfio osserva la vita che scorre nelle case oltre il cortile, dal balcone della casa in affitto e scrive. Trova il modo per far socializzare persone osservate di nascosto, attraverso il suo testamento. I rapporti tra i personaggi, durante la narrazione, si compongono e si modificano, anche in funzione dei diversi modi di affrontare solitudine, dubbi e diffidenze. Nella trama, si inserisce un leggero sfondo giallo, sulla morte di Alfio. Anche situazioni e risvolti sentimentali e di costume, sono parte della narrazione.