Secondo l’autore nell’esistenza della realtà socio-economica si può essere annessi ma non connessi nel caso in cui si faccia parte di un’organizzazione politica nazionale dalla quale non vengono soddisfatti i propri fabbisogni materiali e non vi sono attivate le proprie capacità umane. Questa situazione è descritta anche dal paradigma del filosofo Jean Paul Sartre secondo cui: “L’uomo è condannato a essere libero”. Condannato perché non si è creato da sé stesso, in un mondo di sofferenza, e libero perché responsabile di tutto ciò che farà dopo la creazione. Nel testo vengono descritte le cause sociali che generano lo stato di sofferenza negli esseri umani. Vengono proclamate, inoltre, le situazioni di salvezza per l’ottenimento della felicità globale. La sofferenza è generata dalla gestione negativa della natura e dell’economia internazionale, che possono essere causate dall’emigrazione per necessità pratica individuale e dalla gestione dei rifiuti che può rovinare l’ambiente in cui si vive. Le operazioni di salvezza collettiva possono essere generate dall’attivazione del contesto spirituale dell’umanità. La problematica esistenziale dell’umanità è analizzata storicamente dal periodo classico alla modernità, in cui partecipa pure Platone, esistente anche nel contesto sociale attuale per il concetto della metempsicosi che rende l’anima, dopo la morte fisica, presente realmente eternamente. Secondo le proposte del testo le soluzioni da applicare individualmente per il miglioramento dell’esistenza umanitaria sono descritte simili al comportamento di Gesù Cristo durante la presenza nella realtà umana, che tramite la sua crocifissione ebbe l’effetto di salvare tutto il suo creato nonostante fosse caratterizzato da un comportamento negativo.