In una Barcellona indeterminata e in un periodo storico virtuale inizio Novecento, una studentessa in psichiatria, Alma Luz, chiusa in difesa nella propria interiorità, subisce il fascino di un giovane e prestante paziente del suo mentore accademico dottor Javi, Dioniso, affetto da ciclotimia con poussées schizoidi e paranoiche, il quale professa la fede anarchica. L’attrazione di Alma verso Dioniso è puramente carnale mentre ritiene pericoloso l’uomo. Intanto un gruppo di balordi che si definiscono del “condominio numero dieci” preparano un attentato contro il Generale che verrà a visitare un Ente di Beneficenza da lì a pochi giorni proprio al numero dieci. Tra loro un alcolizzato, Julio Nocturno, che verrà scelto come capro espiatorio da immolare nell’operazione. I balordi sono aizzati dagli anarchici Rosita Rosas, Pedro Mariano e Ruben Sanchez che li vogliono manipolare, considerandoli prede facili e consenzienti. Non sono gli unici a volere uccidere il Generale perché anche il cinico Colonnello, suo sottoposto, lo vuole e decide di prezzolare Dioniso per un delitto a pagamento. Di umore altalenante, afflitto inoltre perché continuamente rifiutato da Alma, Dioniso prima accetta, poi viene preso dall’idea che è meglio che l’attentato passi per delitto passionale con la copertura militare del Colonnello e convince Rosita Rosas, seducendola, di sparare al posto suo, ricavandone una parte della somma della commissione. Rosita accetta ma poi sta male, in modo psicosomatico, e si mette da parte. Non resta allora che Julio Nocturno, che si vuole buttare in un’azione terroristica, con l’idea del riscatto di un’intera vita sbagliata. Rosita però ha aperto gli occhi sulla strumentalizzazione di Julio e cerca di difenderlo e di dissuaderlo. Nel momento cruciale, quando le contraddizioni di tutti stanno per implodere, un colpo di scena toglie di colpo ogni senso a tutte le motivazioni intorno alla figura del Generale.