Questo libro rappresenta un ottimo lavoro di raccolta e ricostruzione del diario scritto dal padre del curatore durante la Seconda guerra mondiale. La prima sezione inizia con l’arruo-lamento e dona una preziosa testimonianza della vita di caserma, conclusa poi con il trasferimento del padre a Brindisi. La seconda parte, invece, narra del periodo trascorso in Grecia come prigioniero dei tedeschi, e si conclude con la complicata vicenda del rientro in patria a guerra finita. Il racconto, anche grazie al lavoro del curatore, è molto leggibile e scorrevole ed è corredato da varie note, appendici e integrazioni: si riescono a cogliere bene le varie sensazioni, emozioni e dettagli che ad un lettore frettoloso potrebbero sfuggire. Si tratta di una descrizione fedele delle angherie, della fame, della fatica e dei dolori patiti, ma anche delle preghiere e della speranza di potere un giorno ritornare in patria. Questo libro spalanca quindi una finestra inedita sulla Seconda guerra mondiale: le aspettative, i timori e tutti gli orrori visti durante il conflitto e la prigionia narrati da un giovane preso nel vortice del più grande sconvolgimento della storia del Novecento. Il padre del curatore è uno delle centinaia di migliaia di soldati italiani internati, che ha qui la possibilità di tramandare al lettore la sua esperienza. È una testimonianza di prima mano che colpisce per la sua immediatezza. È il ricordo vivo di un passato che non va dimenticato.