“Budapest Café” è un lungo racconto che si snoda tra i ricordi del protagonista, proprio mentre sta prendendo un caffè in un bistrot al centro di Budapest. Qui, gli tornano alla mente molti episodi, dall’infanzia all’età adulta, attraversando numerosi fatti storici, poiché egli nasce quando è ancora in corso la Seconda Guerra Mondiale. La storia lo appassiona da sempre e a 12 anni rimane colpito dalla notizia dell’inizio della Rivoluzione in Ungheria del 1956. Da adulto, egli comincerà a fare numerosi viaggi e uno di questi, il più importante, in Ungheria, gli cambierà la vita e così il destino. Il libro segue lo stile di un diario sentimentale, poiché, anche se vengono raccontati molti fatti reali con un linguaggio autentico e naturale, l’amore, il focus e i toni, spesso, sono delicati quando il protagonista parla di Marta, di come sia nata la loro storia, delle lettere scambiate, poiché non esisteva la tecnologia e di come si sia creato un abbandono, una fusione tra i due, con la nascita del sentimento autentico. Il protagonista racconta molto della sua infanzia e caratterizza bene i personaggi incontrati, creando immagini vere e vive; così, anche i luoghi vengono ben delineati e al lettore restano impressi i paesaggi, visti dal protagonista: Budapest, il Danubio e tutte le bellezze dell’Ungheria e delle zone vicine, parlando anche della storia di questo paese. Oltre a questo, viene raccontata la difficoltà dei viaggi in quegli anni, tra visti, burocrazia varia, controlli e molto altro. La storia è sempre presente nel testo, anche con la visita ai terribili campi di concentramento. Un diario di sentimenti, emozioni, pensieri che il protagonista regala al lettore, sperando di averlo coinvolto totalmente; in realtà, chi legge viaggia davvero con chi scrive, si fonde nei racconti e nel sentimento più vero.