Un cadavere orrendamente mutilato viene restituito dalle acque del Lago di Lugano. Il volto è scarnificato ed irriconoscibile, ed il corpo è privo delle mani e del pene. Sulla schiena si nota, tuttavia, un grosso tatuaggio rappresentante un drago. L’Ispettore Gian Fabio Reguzzoni, uomo di punta della Polizia Cantonale Ticinese, indaga sotto la guida del Grande Capo, Fiorenzo Tirabassi e della Procuratrice Emanuela Agostini, per attribuire un nome ed un cognome al “cadavere del lago”, e poi per scoprire chi ha ucciso lui, il suo amico e la sua compagna-amante. Il contrasto con il Grande Capo, porterà Reguzzoni ad isolarsi ed a seguire una serie di tracce che lo conduranno dapprima in Germania, e poi a Pristina, nella capitale del Kosovo. Ad uno ad uno, però, i vari indiziati, malavitosi locali, nemici incontrati durante le razzie delle squadracce della polizia serba, mercanti d’armi, risulteranno innocenti e tutto porterà a ritenere che l’assassino sia Luna, una donna sfuggita alla guerra del Kosovo ed ora proprietaria di un locale dove si esercita la prostituzione ad alto livello, attività legalizzata in Svizzera, il cui fascino ha ammaliato anche l’Ispettore.