“Il bostoniano” è una storia di fantapolitica dentro lo scontro tra Occidente liberaldemocratico e Oriente totalitario. Lo scontro ha sempre un palco e una rappresentazione visibili ai contemporanei. L’indicibile e l’inconfessabile avviene però tra le quinte dietro le scene. Si prova a immaginare, per un tratto di quasi mezzo secolo di storia italiana, il lavorio occulto di quanti si sforzarono nel creare le condizioni per salvaguardare libertà e pluralismo nelle circostanze storiche concrete nelle quali può determinarsi il paradosso di vittime che inneggino democraticamente ai propri carnefici. Non c’è nella storia alcuna indulgenza verso particolari teorie complottistiche, ma il crudo richiamo a uno scontro tra visioni del mondo, combattuto senza esclusione di colpi. Uno scontro in cui gli “eroi senza nome” non reclameranno mai alcun merito se non il riconoscimento storico dell’esito finale.