Il romanzo narra la storia di un ufficiale che il giorno dell’armistizio, 8 settembre 1943, dopo aver fatto resistenza ai tedeschi nella caserma di Postumia, fatto prigioniero assieme ai suoi soldati, viene incolonnato per essere deportato in Germania. Nel tragitto accoglie gli inviti dei partigiani Iugoslavi e, a fronte dell’omicidio di un suo soldato ucciso brutalmente da un nazista, reagisce per vendicarlo e col suo attendente e i partigiani uccidono le sentinelle. Con la volontà di tornare in Patria compiono diverse operazioni di sabotaggio rivendicando il loro ruolo di soldati italiani, fedeli al giuramento fatto. L’attendente, che era innamorato di una ragazza iugoslava, torna verso casa sua per andare poi a prenderla. Nel contempo la guerra civile creata da Mussolini mette gli italiani gli uni contro gli altri. Mentre il tenente Cecchini, questo è il suo nome, dopo varie peripezie torna in Toscana e, assieme ai carabinieri del suo paese, una notte compie un’operazione per liberare cittadini imprigionati e avviati ai campi di concentramento tedeschi. Tuttavia, viene colpito da un giovane della repubblica sociale, il quale quando lo vede a terra e lo guarda in volto, riconosce in lui suo fratello. A questo punto si rende conto del dramma che ha prodotto la guerra fratricida. Nella disperazione lo ricovera all’ospedale e nella notte fuggono assieme unendosi, dopo la guarigione, ai partigiani della zona e dimostrando ancora che il regio esercito italiano era presente. Il finale vede un’aurora che auspica la rinnovata unità, nella pace e nell’amicizia fra la gente.