È una saga che, attraverso quattro generazioni, abbraccia un periodo che va dalla fine della seconda guerra mondiale ai primi anni novanta. Un giovane partigiano, Gaetano, dopo aver salvato l’agonizzante Edoardo, che diventerà l’io narrante, e partecipato a un’azione nei confronti di un presidio nazista, incontrerà Annibale, un uomo manovrato dal cinico e senza scrupoli comandante Cesare. Contemporaneamente Silvestro, figlio di contadini, si scontra con Guido e da qui nascerà un odio strisciante che si trascinerà fino alla morte dello stesso Guido. Decisamente importanti le donne del romanzo, in particolare le figlie di Edoardo, molto diverse fra loro per indole e carattere: una sposerà Silvestro, un’altra dopo una vicenda particolare diventerà la compagna di Gaetano mentre l’ultima vivrà una relazione tormentata; e poi Amelia, la storica e prima amante dello stesso Gaetano; e Nina, Vittoria, Margherita e tante altre. Molti altri personaggi si avvicenderanno in questa storia che si snoda sullo sfondo d’importanti vicende sociali: dalla liberazione, al boom economico, alle contestazioni giovanili e all’autunno caldo fino al terrorismo. Tangentopoli chiude il romanzo ma, sempre con il comandante Cesare, lascia aperte altre porte e curiosità. Il tutto fissato dal pranzo finale organizzato dall’ormai vecchissimo Edoardo, nel tentativo di fermare, in un’istantanea, il momento storico per prenderne completa consapevolezza. E l’osteria degli uccelli morti? È una di quelle osterie di provincia frequentate dagli anziani, testimone passiva di ogni cambiamento e dove il tempo sembra passare in modo diverso, dove tutto assume una dimensione particolare.