Ambientata in un Tibet lontano, questa “Leggenda Religiosa” è simbolo di tutti i Paesi e di tutte le Religioni del mondo. La pratica religiosa è il sentimento più costante, ostinato e inalterato in tutte le culture e popolazioni del mondo. Neanche i paesi più “laici” hanno saputo prescindere degli Dei. Tutte le Religioni nacquero — e continueranno a nascere — da desideri, paure, aspirazioni: il desiderio di neutralizzare il tempo che ci annulla, l’aspirazione all’immortalità, le paure di soccombere alla fame, alla malattia, alla morte. La storia delle Religioni è luminosa e tetra: nascono tutte per portare agli uomini Speranza, Concordia, Amore, Pace, ma con il passare del tempo si deteriorano: da strumenti di pace e di amore, si trasformano in utensili di guerra, di oppressione, di odio. Fiumi di sangue abbiamo sparso in nome dell’ Amore. Bisogna abbandonarle o riformarle. Sorgono allora figure egregie di Riformatori: un Dalai Lama immaginario o un Papa Francesco, audaci e tenaci come Arcangeli. Questa “Leggenda” è allegoria di tutti i sinceri riformatori religiosi del mondo, consapevoli che senza vera Religiosità non ci sarà mai un’Umanità sana e concorde.