Il romanzo inizia con l’incontro casuale e quasi romanzesco dei genitori dell’autore alla vigilia della II guerra mondiale e continua con il loro fidanzamento e matrimonio. Sono narrati momenti della giovinezza del padre, il suo attaccamento alle idee e al sentire del fratello maggiore, per lui Maestro di vita, la sua vis politica durante il ventennio di dittatura fascista e nel frangente di tragedia e di lutto legati alla guerra. Sono anche raccontati momenti della vita dell’autore, visti e narrati dal padre, che è il vero io narrante del romanzo. Non si tratta della solita biografia ma del racconto di stralci emotivamente significativi della vita dei genitori come a lui descritti o da lui vissuti. È frequente che in vecchiaia emergano antichi ricordi, sensazioni e sapori di un tempo trascorso, racconti e storie che la mente fervida di un giovane ha ascoltato, assorbito e poi dimenticato. Ma tutto è archiviato e custodito negli oscuri, spesso inconsci meandri della memoria. Talora a tratti le memorie emergono, scompaiono, riemergono, inseguono le corde dei sentimenti. È dolce allora scrivere qualcosa di esse, come una novella quasi mitica, da trasmettere ai propri cari. Casualità o destino? Nel romanzo è posta anche la problematica se vi sia nell’azione umana una casualità degli eventi o se a spingere ogni cosa sia il destino, la Μο?ρα degli antichi greci, che quasi tremila anni fa colonizzarono la sua Σικελ?α, influenzandone inevitabilmente modi di pensare e di essere, tradizioni, abitudini, usi e costumi.