Due amiche conosciutesi sui banchi del liceo, tutte e due determinate a conquistare la propria indipendenza lontano dai luoghi e dalla famiglia d’origine. Due vite diverse, ma parallele che, ad un certo punto, convergono in un destino comune: ambedue, attraverso la matrigna, la prima, ed i genitori, la seconda, conoscono e si confrontano con la malattia e, nella fattispecie, col peggiore dei mali, il tumore. Di qui nasce il racconto della loro esperienza, delle loro emozioni, della perdita dei loro cari. Un romanzo a due mani, con due livelli di lettura, che fa riflettere sull’essenza della malattia e dell’esistenza e, inesorabilmente, sull’accettazione della morte. Il messaggio finale, tuttavia, è che ciò che conta è lottare, a testa alta, perché, come da convinzione di una delle protagoniste, “il nostro dovere è quello di essere felici”. Lo dobbiamo a chi ci ha messo al mondo.