Fine anni ’60, primi anni ’70 a Palermo, un quartiere popolare sul mare. I barroni sono il punto di confine dove un gruppo di ragazzi si incontrano ogni pomeriggio. Luogo di osservazione e di chiacchiere ma anche luogo nei quali si determinano i diversi destini. Quando Coluccio, ragazzo intraprendente e testa calda, scompare si è costretti a fare i conti, per la prima volta, con l’indicibile presenza mafiosa. I barroni, però, sono anche prossimi alla locale parrocchia e chi sta da quella parte vive ignaro delle violenze che la malavita infligge. Il confine tra bene e male è una labile membrana e chi ci vive addossato può essere preda di un destino caratterizzato da violenza o di scegliersi una vita di lavoro dignitoso e rispettoso della legalità. Il protagonista Guido cerca di stare sempre dalla parte buona e il lavoro presso la Agrumicola Sicula diventa il suo lasciapassare per rompere i fastidiosi legami con il suo ingombrante passato. Ma anche in azienda, tuttavia, le zone d’ombra non mancano. Come risposta il sindacato diventa una scelta di vita e di affrancamento. Una storia semplice in cui si possono riconoscere i tanti della generazione di Guido che non hanno potuto scegliere consapevolmente il loro destino.