La vita di un pugno di abitanti che non hanno lasciato tracce perché inconsapevoli di far parte di una storia, un minuscolo insetto dorato che ne puntualizza i ricordi con fugaci apparizioni. Un centro storico fatto di abbaini e di labirinti, roccaforte di un’atmosfera impalpabile, specie per chi si avventura tra i vicoli senza le ali dell’immaginazione: la città segreta è in alto, tra cielo e tetti d’ardesia, si lascia abitare come palcoscenico dei suoi umori, si lascia possedere per anni senza rilasciare interviste. Perciò Storia delle brevi apparizioni di un insetto d’oro è un album di istantanee, rubate alla memoria, come quando si sviluppa una vecchio rullino dimenticato in un cassetto e si scopre che in anni passati eravamo talmente immersi nel sogno della vita da non vederne la splendida magia. Una foto dopo l’altra, un racconto di seguito all’altro, ed ecco riapparire un intreccio di luoghi e di presenze in grado di evocare l’anello mancante di una storia comune tra gli abitanti di una città che non ama rivelarsi. Genova?