Questo romanzo è un’aperta denuncia contro la violenza sulle donne. Lei, Gloria, deve sopportare la violenza e lo stupro da parte di alcuni balordi. Lui, invece, le sue donne le accarezza, è gentile, un perfetto gentiluomo o – cicisbeo – dei tempi che furono, sensuale e protettivo. “Un incontro casuale o fortuito”, è diviso in tre parti. Nella prima viene presentata la protagonista, Gloria, donna meravigliosa, stupenda, piena di fascino, purtroppo questo però le procurerà tanti guai. Laureata in medicina, alla morte dei genitori rimane sola, senza aiuto e senza protezione. Gli uomini che lei accoglie con simpatia vogliono una cosa sola, pertanto rifiuta ogni contatto con loro. Non ha parenti né amici. Trascorre dei giorni infelici e momenti di estrema depressione, specialmente dopo essere stata violentata. La seconda parte descrive sommariamente il protagonista maschile, Luigi, un tipo molto particolare, giovane aitante, conturbante, robusto, prestante, gagliardo e vigoroso. Poco sentimentale e per nulla patetico, ma molto sensuale. È portato a soddisfare i sensi. Universitario, crea attorno a sé, con le compagne di studi, un piccolo “harem”. Ricordo della lettura dei racconti di “Mille e una notte”. La morte dei genitori in uno straziante e doloroso incidente stradale, cambia radicalmente, la sua vita. La sua sensualità diventa solo sentimento e facilmente influenzabile. Nella terza parte, proprio durante quel periodo di solitudine per entrambi, in un momento particolare, s’incontrano casualmente, in un’ampia discoteca, in mezzo a centinaia di persone che stanno festeggiando l’inizio del Nuovo Anno. In mezzo a quella confusione, mentre tutti ballano e saltano, loro due si ritrovano vicini, lei spinta dalla massa, più che urtare, sfiora col una sua natica tonda e morbida, quella di lui dura e resistente. Nello stesso tempo si girano, continuando a saltare, si guardano negli occhi, si piacciono: lei affascinante, lui aitante. C’è una scintilla, ma non è quella dell’amore: solo amicizia.