È solo il senso dell’amicizia e dell’amore a fare realizzare le varie avventure che vivranno i personaggi di questo mio romanzo. Naturalmente, proprio per le caratteristiche professionali dei due amici principali che sono stati anche collaboratori con la Cia americana, ciò che si svolge somiglia, volontariamente da parte dell’autore, anche ad un film o ad un film televisivo, in cui il ritmo vuole essere la base della narrazione. Confesso che la difficoltà è stata sempre legata alla risoluzione delle vicende, usando spesso dei riferimenti al jazz americano che mi hanno suggerito le varie risoluzioni degli avvenimenti. Tuttavia, le immagini che ho trovato, sia nella memoria, che nella visione di qualche film d’epoca, mi hanno aiutato, non poco, nel costruire l’andamento del romanzo stesso, ma soprattutto la vera responsabilità, se così si può dire, è stata quella della musica jazz americana e di alcuni nomi celebri quale, ad esempio, Duke Ellington e la sua grande orchestra, ma senza dimenticare anche gli assolo di Miles Davies. Ma io sono solo uno dei milioni di estimatori di quella musica, nient’altro, che, però, ha ritenuto indispensabile citarne le imprese. E’ stato, per me, altrettanto fondamentale fare girare, ai personaggi principali, il mondo, da oriente ad occidente e viceversa, senza complicazioni geografiche. I due amici, assieme alla moglie di uno dei due, vivranno una serie di avventure significative che li porteranno a conoscere ancora degli altri lati oscuri si cui non si erano interessati prima, ma questo non li fermerà affatto. Anzi, il bello è viverle in pieno, riuscendo a capovolgerle positivamente, perciò che è possibile.