“I sentimenti non si possono conservare come la marmellata! Si spendono!”. “Ama ciò che hai, prima che la vita t’insegni ad amare ciò che hai perso”. È la morale di questo libro, ispirato a fatti realmente accaduti, dove la protagonista, fin dall’infanzia e con genitori di origine siciliana, ha tanta voglia di libertà, grande personalità e idee anticonformiste capaci di mettere in discussione tutti i pregiudizi del genere umano, ma al contempo pronte a riconoscere gli errori per non confondersi né perdersi. Da sola e senza paladini, riesce a dimostrare che le “pecore nere”, cioè coloro che non si adattano alle tradizioni familiari, sono in realtà liberatrici da schemi ripetitivi e riparano, disintossicano e creano nuovi rami fiorenti nel loro albero genealogico. Due tentativi di stupro la rendono più forte e determinata come poi un matrimonio sbagliato con un uomo indegno, privo di umanità e coscienza, capace solo di regalarle un figlio per poi dimenticarsene completamente. Infine un grande amore che la vedrà impegnata in una guerra di sentimenti, soprattutto con il padre padrone che non accetta la scelta della figlia. Questo è il percorso della protagonista in tutta la sua vita: tanti periodi che non avrebbe desiderato vivere, ritrovandosi magari a terra, scoprendo che avrebbe dovuto fermarsi prima, ma costretta a rialzarsi dolorante e incerta accorgendosi che esiste ancora un mondo e che ha ancora bisogno di lei.