La fine della Seconda Guerra Mondiale porta con sé non soltanto la pace, ma anche tanta miseria, al punto che può ritenersi molto fortunato chi ha qualche patata per la minestra e una gallina che faccia le uova. In questo contesto, nel Vallo di Diano, si sviluppa la storia di Cono e Ninetta, appartenenti a due famiglie fortemente diverse, ma simili nell’essere segnate dalla mentalità dei tempi. Durante una delle rare occasioni in cui era possibile per ragazzi e ragazze stare vicini, Cono osserva la solerzia con la quale la giovane Ninetta, pur toccata dalla sventura, si dà da fare con il lavoro; è vitale, attiva, capace di gestire anche gli altri lavoratori nonostante l’età. Non ci vuole molto prima che il protagonista di questa vicenda capisca che Ninetta è proprio la donna che lui desidera sposare. Quello che Cono non prende in considerazione, nello slancio iniziale del suo innamoramento, è l’opinione della famiglia, del padre Gaetano “Panzagrassa” in particolare. Il sogno, così, si trasforma in incubo nel momento in cui l’intransigente genitore si oppone con tutte le forze ad una possibile relazione tra il figlio e la ragazza “Sciacqua”. Al di sopra dell’amore, dei sentimenti in generale, per Gaetano vi sono gli interessi: quel che conta ai suoi occhi è che Ninetta non abbia nulla al di fuori di se stessa. Traspare dal comportamento del padre di Cono egoismo, arretratezza, senso del possesso; nessuna attenzione “Panzagrassa” riserva all’opinione altrui, tanto meno a quella di figli e moglie, considerati alla stregua di oggetti di cui disporre liberamente. Con la tensione tra l’uomo e il figlio, cresce la voglia di emancipazione di quest’ultimo, che al contrario diventa portatore di ideali nuovi, sconosciuti al padre e persino all’amata madre. La diatriba familiare degenera, si trasforma in una questione di principio: in ballo non c’è soltanto l’amore per Ninetta e un eventuale matrimonio, c’è la libertà, il senso di un’intera esistenza. Si trova in queste intense pagine lo scontro tra due mondi opposti, uno vecchio e l’altro nuovo, uno repressivo, soffocante l’altro leggero e ricco di aspettative. Cono punta al futuro e per farlo è disposto anche ad andare lontano: l’America diventa la sintesi di tutti i suoi sogni d’amore e di libertà. Dopo numerose peripezie il protagonista riesce a partire, col proposito di sposare Ninetta per procura. Contro la realizzazione di quanto sperato si ergerà ancora la famiglia, rigida, implacabile e ottusamente ostinata; i protagonisti di questa storia, dunque, per poter stare insieme, non potranno far altro che camminare lungo i sentieri dell’Universo.
E' la terza volta che leggo un libro voracemente, con la voglia del prossimo capitolo. Tanto tempo fa mi successe con la ragazza di Bube, una bella storia d'amore e la seconda con Cristo si è fermato a Eboli che parlava di luoghi e vicende a me familiari. I Sentieri dell'universo, magistralmente, è l'una e l'altra cosa. Ho fatto un magnifico tuffo nella Prato Perillo bella, complicata ed amata in cui sono nato e cresciuto. Complimenti, scritto con sorprendente realismo.
Un romanzo intenso, tormentato e dolce nello stesso tempo. Una bellissima storia d'amore che ti fa ritornare indietro nel tempo per assaporare una realtà umile, vera e sana.
L'autore ci descrive una realtà piena di asperità e di personaggi ruvidi, come ruvida è la vita che conducono, fatta quasi esclusivamente di fatica. In questo contesto, è arduo vivere serenamente una storia d'amore perché su tutto dominano i pregiudizi e un arcaico, quanto ottuso, senso dell'onore e del buon nome della famiglia. E' una lotta tra poveri nella quale i meno poveri avanzano pretese di superiorità e a farne le spese sono i protagonisti Cono e Ninetta, i "Romeo e Giulietta" della nostra storia. Tuttavia, l'autore riesce spesso a smussare la durezza e l'amarezza della realtà descritta, regalandoci anche delle note divertenti e il suo sguardo,dolcemente malinconico, sembra quasi una carezza su quei luoghi e su quelle persone di un tempo lontano.
"I sentieri dell’universo" racconta una storia d’amore ma è anche un affresco storico ; è storia sociale e tentativo di ricostruzione di una quotidianità cadenzata sui ritmi delle stagioni , una quotidianità fatta di lavoro , di strumenti di lavoro , di preparazione del cibo e di riti collettivi - un libro prezioso per chi non vuole che il tempo porti via tutto
Una storia d'amore avvincente ma ostacolata da contrasti di interesse ed aspettative negate,tutto mirabilmente raccontato. Usi, costumi ed abitudini di un'epoca non molto lontana, uno spaccato fedele di di un passato recente.
Sinceri complimenti all'autore per la chiarezza e la precisione nel raccontare la storia di Cono e Ninetta,due giovani innamorati vittime di pregiudizi di una comunità del Vallo di Diano nel secondo dopoguerra. ''I sentieri dell'universo '' è un romanzo storico che fa riflettere e meditare sulla società rurale di ieri legata alle tradizioni,al rispetto per le persone anziane,in ballo c'è la libertà e il confronto tra due generazioni.Un libro da adottare e studiare non solo nelle Scuole della Città Museo del Vallo di Diano.Un sentito grazie all'autore Paolo Manzione e alla casa editrice per la veste tipografica.PIETRO CUSATI -GIORNALISTA COMPONENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DEL CENTRO STUDI E RICERCHE ''PIETRO LAVEGLIA''di SALA CONSILINA (SA)
Non mi sono mai piaciute le storie (a livello di testi e romanzi) a lieto fine, poiché quasi sempre distanti da quella che è la quotidianità. Leggendo il libro di Paolo Manzione, tuttavia, ho sperato che il lieto fine stesso ci fosse. Si viene travolti da una realtà cruda, fatta di atmosfere di cui non c’è più traccia, ma che sembrano lì intorno a te mentre sfogli quelle pagine. E da sfumature che, nonostante i contorni spigolosi, lasciano spazio alla speranza, alla luce, a qualcosa di non definito, ma auspicato. E’ un ritratto del tempo, dei limiti, dell’orgoglio, della chiusura, ma anche della fermezza, del sacrificio, della dignità e del coraggio. Si respira vissuto, teatralità, analisi, denuncia. Componenti che si intrecciano costantemente e che ti lasciano quel dolce amaro in bocca. ‘Intensità’ a livelli sorprendenti
Caro Paolo, ho letto con attenzione ed estrema amministrazione il tuo libro. Fin da ragazzina mi sono avvicinata a narrazioni simili, narranti il popolo, gli "ultimi". I Malavoglia, le novelle di Verga sono state oggetto di studio da parte mia e sono onorata di aver letto un romanzo che, oltre a parlare dell' Italia del secondo dopoguerra, racconta una vicenda molto vicina a noi, realtà spesso dimenticata volutamente, di cui si parla poco, ma di cui siamo tutti figli. La narrazione appare realistica nel minimo dettaglio, capace di far percepire odori, voci e anche i silenziosi periodi di tensione che caratterizzavano gli ambienti rigidi e patriarcali dell'epoca. I momenti dei due addii, quello di Cono e , in secondo momento, quello di Ninetta sono, per me, i momenti cruciali del racconto perché, oltre a far percepire il dolore struggente che attraversava i cuori dei protagonisti, sottolinea altresì il prezzo da pagare a causa della miseria che porta con sè ignoranza e tristezza. Grazie per averci regalato questa storia, con affetto e stima, Valentina.
Aver letto i "Sentieri dell'Universo"ha rappresentato per me un tuffo nel passato facendomi rivivere momenti di vita, molto significativi, della mia infanzia, circondata dall'affetto della mia famiglia, dei miei nonni in un mondo ricco di tradizioni e di valori umani.Infatti, l'autore ha saputo illustrare con maestria con cognizione di causa la vita rurale in tutti i suoi aspetti, con particolari minuziosi, dando un posto preminente all'emozioni profonde dei protagonisti dove, a mio avviso, ognuno di noi puo'identificarsi.L'autore ha scritto queste pagine con entusiasmo, slancio e con amore per la sua terra e la sua gente, con pregi e difetti ma con la semplicità tipica della vita contadina di allora.Un libro da leggere con i nostri figli.