Questo romanzo è stato scritto parecchi anni fa, sotto una spinta particolare. L’Algeria stava con fatica uscendo da anni di terrorismo; gli stranieri si accingevano a tornarvi ma la situazione non era facile; viverci da donne, poi, creava non poche paure. L’autrice ha iniziato a scrivere il romanzo con l’intento di far evadere dalla vita quotidiana un ristretto gruppo di amiche: lo scriveva a mano, ore ed ore, ogni pomeriggio; poi, la sera andava a cena assieme a loro, in compagnia del marito. Le amiche l’aspettavano con ansia, affinché leggesse quella ventina di pagine giornaliere che era solita scrivere. Insomma, così è nato questo “romanzo a puntate”. Del resto, considerata la critica situazione vissuta da ciascuna, era necessario far sognare tutte. Dunque, la protagonista ha rappresentato una sorta di Cenerentola moderna che, dopo aver incontrato un miliardario, entra in crisi con il marito. E tutto ciò è ambientato nello sfondo magico del deserto: prima del leggendario Marocco e, sul finire, in Algeria, in una terra che, lentamente e con fatica, finalmente riesce a “risorgere dopo lunghi anni bui…”.