L’autore, impregnato di studi classici effettuati in “un’epoca non sospetta”, solo in tarda età ha avvertito l’esigenza di cimentarsi con lo scrivere, non “memorie legali” ma, un percorso, forse anche di vita vissuta, attraverso la sua, la nostra Napoli. Non dimenticandosi dell’Acerra che gli aveva dato i natali ha avuto la brillante idea di farlo percorrere ad un “insegnante resuscitato” e catapultato nel secolo successivo al suo in compagnia dell’immortale Pulcinella.