Sulla strada del ritorno, quando già distinguono le abitazioni, due giovani soldati saltano su una mina. Le loro anime non sono pronte per il cielo e vengono riprecipitate in saio bianco a fare contrizione. Assistono in paese alle ruberie del direttore della “Casa dei Desolati”, santo trafficone manesco. C’è instabilità sulla Terra, l’uomo crea opere grandiose e minaccia la sua autodistruzione. Anche gli angeli guerreggiano, in zuffe tra gerarchie se le suonano di santa ragione. Un ragazzo si butta dal campanile della Chiesa Grande urlando “Cristo ti ho pregato non mi hai risposto”. Lassù a breve, ricorre la celebrazione della “Celestiade 3”; nel disegno di Dio c’è la rivoluzione metafisica, per rendere più simili umani e angeli. Due anime in saio domenicano e un ragazzo narrano lo scontro di civiltà degli uomini, di angeli e demoni. Sui prati del cielo si fronteggiano i massimi eroi dell’universo creato: Mosé contro Achille; Michele contro Lucifero.