“Il mio babbo diceva sempre che esiste una primavera per ogni vita”. Parla così un personaggio del libro. Poi la protagonista racconta: “in una fotografia riconobbi la madre di Gisella insieme a suo marito, ancora giovani, abbracciati sul Ponte Vecchio a Firenze e nell’altra, i due sposi erano insieme ai loro bambini. Pensai che quella doveva essere stata la primanvera delle loro vite.” La primavera è la giovinezza che fiorisce come nel quadro di Botticelli; la primavera è una donna in stato interessante. Magra consolazione per la protagonista del libro costretta a fare i conti con una primavera che si fa beffa di lei negandosi e lasciando il posto ad un tardo e triste autunno che si ostina ad inseguirla. L’autunno sono gli alberi spogli e addobbati con le luci delle feste. L’autunno è la vita del personaggio principale nel momento in cui perde il lavoro, l’amore e la maternità. L’autunno è una galleria di personaggi strani che bloccano il passaggio alla protagonista e la trattengono tra di loro: dall’uomo col cappoto di lana marrone, alla donna morta, al magrebino, all’uomo della cioccolateria, al tale che si siede da solo ad un tavolo per dodici, a Gisella, l’amica del cuore che non si cura dei suoi sentimenti. Un romanzo sulle stagioni della vita e sul carpe diem ovvero sull’attimo da cogliere e da fissare prima che, inevitabilmente, passi per non ritornare mai più.
Bellissima storia ma è vero tutti dovremmo passare il tempo soltanto attraverso la bellezza della primavera ma purtroppo esistono anche le altre stagioni e bisogna cercare di trovare la bellezza anche in loro che sono più trsti
bellissimo libro, intenso e profondo ma anche attuale attraverso l'esperienza di una giovane ragazza tocca temi quali la perdita del lavoro, la crisi e l'interiorità più profonda dell'animo umano!!!