In questo breve romanzo gli episodi narrati si svolgono verso la metà del XII secolo. I personaggi si muovono ancora dentro l’immaginario collettivo medievale pieno di paure, ingenue credenze popolari, fantasie e superstizioni. Permane “il regno del mostruoso e del meraviglioso” come Le Goff definisce il medioevo. Nel comune sentire tuttavia iniziano ad emergere alcune concezioni razionalistiche e critiche, espressioni minoritarie, ma pur sempre presenti nella mentalità dell’epoca. Gli ambienti e la moda, la danza e la poesia trobadorica, i banchetti e le feste, le giostre e i tornei, i matrimoni e i funerali danno vita alla narrazione e concretezza alla realtà storica. Dalle stesse vicende dei personaggi scaturisce il contesto storico in tutta la sua complessità: i diritti feudali, il mondo laico cavalleresco e il mondo ecclesiastico, i contrasti tra il potere temporale e spirituale, le crociate, il Senato popolare a Roma. La trasposizione fantastica è sempre rispettosa della verità storica che costituisce il sostrato e il nucleo centrale del racconto.