Il lettore si ritrova al cospetto di un intenso romanzo che ha come protagonisti i componenti di una tribù indiana. L’autore, con uno stile semplice, è narratore di una storia che parla di amore per la natura, rispetto per Madre Terra, con forti sentimenti a Lei riferita che si evincono tra le righe. Il punto di forza di questo testo sta nella necessità, da parte dello scrittore, di essersi affidato a una sorta di dettato interiore che sembra provenire da una dimensione che ha varcato a ritroso la porta del tempo. Sin dalle prime righe, così come in ogni pagina della narrazione, si evince il suo particolare legame con gli Indiani D’America, la sua simbiosi con la natura. Chi legge apprezza la profonda caratterizzazione che l’autore è riuscito a imprimere ai suoi personaggi, donando loro gesti, modi di esprimersi e di agire che vengono interiorizzati, come se realmente vissuti dall’autore stesso. Gli eventi narrati e le descrizioni dettagliate, danno un piacevole ritmo alla lettura e conducono in maniera emotivamente palpabile, dentro le vicende e i luoghi, scenari del racconto. Questo testo è ideale per giovani e adulti che cercano storie intense e nutrono un particolare interesse per quello che fu il grande popolo Amerindo, per quella storia, poco raccontata nelle scuole, disseminata di sangue innocente, che costrinse i Figli Del Vento dalla libertà assegnata loro dal Grande Spirito, alle riserve dove sono tutt’ora segregati. In un periodo come quello attuale in cui la salvaguardia del pianeta è uno degli argomenti all’ordine del giorno, leggere un testo del genere, i cui protagonisti hanno un legame così forte con Madre Terra, non può che far bene e magari offrire al lettore costruttivi spunti di riflessione.