Stefano, genero del capomafia don Cicciu, viene trovato morto nel boschetto della Plaja. Il Commissario Ravanuso, con la collaborazione dell’Ispettore Frangipane, sospetta un regolamento di conti. La rivalità tra le famiglie Mezzasalma e Caponnetto crea rapporti di antagonismo, che si trascina dall’adolescenza e che si tramanda ai figli. Le indagini vertono sulla loro contesa. Viene arrestato Carmelo, figlio del boss Mezzasalma, ma le prove lo scagionano all’istante, il coltello trovatogli non è l’arma del delitto. Nel frattempo a Città del Messico, durante un trasferimento, evade il narcotrafficante Jiménez, rifugiandosi a Catania, con la complicità di Mezzasalma, detto “U’ zu Turi”. I federali messicani, con la collaborazione della polizia di Catania, indagano sul suo nascondiglio. In seguito, la morte di Longhitano, luogotenente del clan di Mezzasalma, conduce il Commissario ad indagare su una vendetta. Non tutto è come appare. Una lettera anonima coinvolge i fratelli Mucimarra che, successivamente vengono trovati uccisi. Alla fine, un ciondolo conduce alla soluzione delle indagini. Nel romanzo, gli episodi di mafia e gli avvenimenti s’intervallano alla presentazione artistica, architettonica e storica della città di Catania, con l’impianto scenografico di piazza Duomo, la Cattedrale, la via Crociferie la descrizione della festività di Sant’Agata, Patrona della città.