Ma per quanto tempo ancora, avrei vissuto momenti così? Quanti giorni mi separavano, da quello in cui avrei avuto la certezza sui miei sentimenti per lui, capendo che ormai, non ne potevo più fare a meno? Intanto, quel fine settimana, lo passammo insieme e la mattina dopo, al sorgere di un nuovo giorno, noi, eravamo vicini. Quella domenica, fu lui a svegliarmi. Il suono della sua voce, mi aiutò ad aprire gli occhi e a prepararmi ad un’altra giornata. Fuori c’era il sole e i suoi raggi, entravano dalla finestra semichiusa, per illuminare tutta la stanza. “Buongiorno piccola”. Queste, furono le sue prime parole per me. Dino aveva preso a chiamarmi così e ogni volta che pronunciava quel termine, il mio cuore, si riempiva di gioia. Mi piaceva sentirmi protetta da lui e anche quella volta, in quel letto, trovai le sue braccia, attorno al mio corpo. Fu il risveglio più bello di tutti, quasi come quando, appena alzata, correvo a trovare l’alba nel cielo. Quella volta, però, non ci fu bisogno di uscire, perché il colore azzurro che speravo di vedere ogni mattina, ce l’avevo davanti, ed era proprio nei suoi occhi.