Secondo l’autore ogni energia che compone e forma l’universo conosciuto e non nasce dall’energia dal pensiero. Guidata dal calore dell’amore, essa costruisce ogni forma ed entità. Guidare il pensiero e scaldarlo con la giusta quantità di amore ed empatia rende l’uomo capace di sopravvivere e contrastare la legge della entropia, sul principio che ogni regola deve avere il suo opposto.
“Se Celestino Severino” dice molto già nel titolo, laddove il “se” sta a significare “nel caso in cui”, oppure “nell'eventualità che”, condizione che assume, oltre al valore ipotetico, altri valori causali, concessivi, temporali, etc. che accompagnati alla necessità di sdoppiarsi sulle personalità, a volte di tipo “celestino” ed altre di tipo “severino”, introducono frasi interrogative e dubitative, che sono il vero trend del romanzo. Quale può essere il fine, quale messaggio vuole trasferire al possibile lettore? Spaziando tra la ricerca dell’Uno sempre, tra Fede e Scienza, tra materia e spirito, a me pare che l’autore voglia offrire un metodo di ricerca il più aperto possibile, ma fermo su alcune convinzioni necessarie a percorrere il proprio cammino con una buona dose di serenità d’animo. Ne “la regola degli scacchi” per esempio, sembra indicarlo con precisione: “…Non siete liberi, nessuno di noi lo è se vuole vincere la partita fra bene e male, e il bene altro non è se non mantenere il più possibile aperto il gioco, ottimizzando sempre più le nostre mosse ai fini della vittoria finale. Per il bene l’ottimizzazione è più facile, è più facile tenere una lunga partita. Ha pazienza, ha modestia, ha una serena determinazione, ha carità, ha empatia. Il male non ha pazienza, vuole tutto e subito, è avido, non ottimizza le risorse e alla lunga non mantiene la costanza delle scelte.” E ancora spiega come essere chiaroveggenti e lungimiranti senza essere né maghi, né illusionisti, ma semplicemente applicando la logica ad un pensiero onnicomprensivo delle più svariate dimensioni della vita: “…era la pietra, sempre la pietra, che con il ferro delle croci, le terre colorate degli affreschi, l’argento e l’oro dei voti dei fedeli, le tessere dei mosaici donava immortalità alla mente universale che vi dimorava. Quella era la cattedrale che gli uomini avevano fatto per celebrare i loro pensieri migliori, il luogo dove chi sapeva vedere trovava le risposte cercate da sempre.” Un eccezionale approccio a chi desidera conoscere sé stesso confrontandosi con la realtà immutabile di sempre.