Consigliato ad un pubblico 16+
“Tre civette sul comò” è il ritorno alle origini di un normale e grigio impiegato, che nel pieno di una vita normale e grigia, in piena crisi coniugale, ha esigenza di cambiamento. Lascia la moglie, cambia casa e, nell’aprire i vari pacchi trasportati nel monolocale affittato per vivere da solo, ritrova, quasi per caso, alcuni suoi vecchi scritti, tra cui tre racconti. Leggendoli scopre se stesso; le sue idee, il suo modo di scrivere, i suoi eroi, il suo vecchio mondo. La lettura dei suoi vecchi racconti fa crescere sempre di più la consapevolezza che gli eventi, le scelte e le necessità lo hanno trasformato al punto di non riconoscersi più. Fa fatica ad assumere come suoi quegli scritti, come fa fatica a ricordare quando e perché aveva avuto il bisogno di scriverli. La scoperta di una giovanile vena artistica lo induce a riflettere sulla sua condizione di impiegato insoddisfatto e non gratificato. I manoscritti dei suoi tre racconti diventano per lui sprono per una nuova e migliore vita. In un sogno, quei tre plichi, lasciati su di un comò, si trasformano in tre civette portafortuna che lo vegliano appollaiate al suo capezzale. Saranno quelle tre civette che lo indurranno ad agire, a muoversi e a smuoversi dal suo stato di passività per agire attivamente in favore della realizzazione dei suoi sogni: diventare uno scrittore e vivere come aveva sempre desiderato vivere.