Marcello e Anna, già protagonisti dei precedenti romanzi, si cimentano con un nuovo dramma familiare: la fuga della figlia minore, Emma, proiettata verso un improbabile quanto rischioso futuro di pittrice. A questa vicenda si affianca in modo del tutto imprevisto un’altra storia di famiglia, emersa dalle lettere di parenti emigrati in America agli inizi del Novecento. Le due narrazioni, che procedono intrecciandosi tra loro, rivelano legami e simmetrie insospettate. Queste si materializzano in un quadro – attribuito a Michele Tedesco e rappresentante la Mole Eterna – che, partito dall’Italia e passato di mano in mano, ritornerà incredibilmente al Borgo. Un romanzo intenso che rivela i due volti dell’emigrazione: quella storica verso le Americhe e quella attuale, non meno dolorosa, delle giovani generazioni, costrette a ricercare lontano dalla propria terra opportunità di affermazione altrimenti negate.
Davvero molto bello e con un avvincente filo conduttore!